ROVATO DELIZIE DI NOTE E ATMOSFERE DEI VIRTUOSI
Quando un complesso si fregia dell’aggettivo Virtuosi, smuove un po’ di scetticismo per quel tanto di «superbia» che contiene e il subconscio rimugina : «vediamo se sono davvero virtuosi!» Lo sono! Non una sbavatura, un’esitazione, una nota men che studiata, offerta come omaggio amoroso, una sicurezza d’insieme che dice di affiatamento collaudato, perfezione attinta. In più, quel maestro Scarano (senza partitura davanti) che richiama alla mente un altro grande direttore, quel Guido Cantelli che guidava l’Orchestra della Scala con perizia da veterano e talento vero. I Virtuosi hanno in lui un interprete puntiglioso che non concede nulla se non la perfetta aderenza all’autore e, quando i violino o i violoncelli cedono alla passione oltre il dovuto, subito la sua mano li frena. Una serata davvero eccellente, sottolineata da lunghi applausi, fattisi frenetici, insistenti alla fine. Egidio Bonomi