operaclick

21 December 2020
MENDELSSOHN-BARTHOLDY, MOZART E SCHÖNBERG
Milano – Orchestra UniMi: Concerto di Clarissa Bevilacqua con Alfonso Scarano (streaming)
Sarà anche un’orchestra universitaria – che non significa che è composta da imberbi studenti – ma l’Orchestra dell’Università degli Studi di Milano ha sempre dimostrato una gran dedizione nell’esecuzione dei suoi programmi e un’attenta cura nello sceglierli. Non sono rari, infatti, i brani del repertorio contemporaneo alternati ad opere meno note di grandi compositori del passato. Un esempio su tutti è la prima mondiale del Concerto per due pianoforti di Ennio Morricone di qualche anno fa intitolato Varianti per Ballista Antonio Canino Bruno che il grande compositore dedicò alla mitica coppia di pianisti. Anch’essa, come tutte le compagini teatrali ed orchestrali, ha subito il colpo inferto dalla pandemia, interrompendo la stagione del ventennale prima, e costringendola allo streaming poi. È una scelta obbligata dall’emergenza a cui tutti hanno dovuto piegarsi e, come per tutti, è una soluzione temporanea. Sono chiare le parole del Magnifico Rettore Elio Franzini, rivolto al pubblico collegato da casa da una deserta aula magna, nel presentare l’ultimo concerto della stagione del ventennale: «La serata di oggi, trasmessa in streaming, ci ricorda che l’arte, la musica, è più forte della pandemia. Vorrei ricordare che la dimensione artistica è importante per la nostra libertà. Grazie di essere presenti anche se la nostra aula magna è desolatamente vuota: speriamo di rivederci nell’anno nuovo». Gli fa eco Claudio Toscani, presidente dell’Orchestra: «Sono orgoglioso di sottolineare che non abbiamo perduto il contatto con il nostro pubblico». Come siamo ormai abituati da qualche tempo, si presenta dunque l’Orchestra UniMi, distanziata sul palcoscenico, con mascherine nere da sera in pendant con l’abito e decisa a chiudere questa stagione nel migliore dei modi. Alfonso Scarano, direttore con una ricca carriera internazionale, si presenta sul podio per un programma che abbraccia Mendelssohn, Mozart e Schömberg. Il direttore ha un gesto deciso e minuto, ma molto efficace nel controllare gli attacchi e nel trasmettere la giusta energia ai musicisti. La grazia, la cura nel costruire il crescendo che caratterizza la ouverture “Le Ebridi”, colpisce molto per la chiarezza timbrica e il nitore espositivo. È una direzione attenta, quella di Scarano, che affronta il lavoro con un bel piglio romantico. Ciò che più affascina è la grande duttilità dell’orchestra: mentre la Verklärte Nacht di Schönberg viene esaltata nei suoi toni più cupi con tocchi magistralmente vellutati ed espressionistici – la versione è quella per orchestra d’archi rivista dal compositore nel 1943 – tutto all’opposto è il Quinto concerto per violino K219 di Mozart. I professori dell’orchestra esaltano la ricchezza dei temi gioiosi e argentini dell’opera. Qui, protagonista assoluta è la giovane solista Clarissa Bevilacqua: la ragazza, che in tempi recenti ha fatto incetta di premi e competizioni, mostra un controllo magistrale del fraseggio e un’espressività agile e leggiadra, a tratti disarmante per la facilità con cui sembra destreggiarsi nelle cadenze. Un bel concerto, dunque, per chiudere una stagione che avrebbe dovuto celebrare i vent’anni dell’orchestra; si riparte quasi subito al termine delle vacanze di natale (il 19 gennaio, primo concerto della nuova stagione) e, ci auguriamo, con la presenza del pubblico.

La recensione si riferisce al concerto del 16 dicembre 2020

Emiliano Michelon